L’evento di oggi si è soffermato sull’analisi del business model in un settore chiave per l’economia della Venezia Giulia: quello nautico e navale.
La frequenza ed i feedback dei partecipanti hanno consentito di replicare un format che si è dimostrato gradito nell’evento dedicato al settore agroalimentare. Il relatore, professor Guido Bortoluzzi, ha dialogato con tre imprenditori del settore.
La prima interlocutrice è stata Michela Cecotti, amministratore delegato di Sultan Srl. L’impresa, con sede a Romans d’Isonzo (GO) è attiva nel settore navale, progettando, fornendo e garantendo l’assistenza in materia di allestimenti e impiantistica navale, dedicata soprattutto al settore crocieristico. Nel dialogo con il relatore è stata sottolineato in particolare il cambiamento del modello di business dell’impresa, che pur mantenendo la propria operatività nel settore meccanico si è sempre più evoluta nel senso di privilegiare l’innovazione. Sono state così ricercate sempre maggiori forme di scambio di conoscenze e know-how (anche con la modalità dell’open innovation) e collaborazioni, quali quella con l’istituto di Ingegneria meccanica navale dell’Università della Sapienza di Roma. Il periodo del Covid 19 ha dapprima comportato principalmente la decisione di mettere in sicurezza l’azienda, con una successiva apertura a nuove collaborazioni (trend che si vede anche per il futuro). Il relatore ha sottolineato l’importanza di restare aperti ad una diversificazione strategica, tenuto conto delle risorse chiave dell’azienda.
Il secondo imprenditore è stato Amedeo Migali di Micad Srl, impresa di Lecce con sede secondaria a Trieste (istituita per le attività di R&S). Micad, nata come studio di progettazione nautica, ha sempre più arricchito la propria offerta con servizi complementari e aggiuntivi (la cui offerta si è soprattutto indirizzata a grandi fornitori) e con una sempre maggiore propensione alla ricerca e sviluppo. Le collaborazioni via via avviate hanno interessato realtà prestigiose del settore nautica – yacht quali Montecarlo Yacht e la casa madre di questa, Benetaux. Obiettivo di un’impresa che opera in questa filiera produttiva è presentarsi ai clienti con credenziali sempre maggiori e migliori e un portafoglio sempre maggiore di clienti e soprattutto di servizi sempre più diversificati. La particolarità dell’attività di progettazione e ricerca e sviluppo non ha vissuto un grande impatto nel periodo del Covid 19, durante il quale l’impresa ha anzi lavorato a pieno ritmo. La visione del periodo post Covid appare segnata da una sempre crescente digitalizzazione dei servizi e (secondo quanto osservato dal relatore) da un sempre maggiore interesse per un’intermediazione e una progettazione di alto livello. E’ infatti il cliente che risulta sempre più al centro dell’interesse, sempre più facilmente individuabile ed identificabile (in sostanza, si parla sempre più di “individui” e sempre meno di “segmenti di mercato”).
L’architetto Paolo Zelco, per Marina San Giusto Srl ha invece evidenziato le grandi difficoltà create dal Covid 19 ad una struttura quale una marina, soprattutto a causa della chiusura delle frontiere. Il marina si presenta come un grande spazio per il quale, se non occupato dai natanti, è necessario trovare una modalità di “riempimento”. Il rapporto in quest’attività è molto basato sulla relazione personale e sulla fidelizzazione del cliente: pertanto, il suggerimento è quello di utilizzare in maniera coordinata e congiunta una pluralità di canali sia per il marketing, che per il servizio reso. Da qui la possibilità di accedere ai servizi utilizzando strumenti quali applicazioni, telecamere, social media. In questo contesto va inoltre situata la possibilità di far diventare il marina non più solo un ormeggio, ma un punto di appoggio per il territorio in grado non solo di fornire informazioni, ma servizi diversificati (legati ad es. all’offerta culturale).