Moveo è una start-up innovativa, nata nel 2017 dalla preparazione e l’esperienza maturata ad Harvard per gli studi di biomeccanica e movimento, la fantasia e le ambizioni di Fausto Panizzolo, il fondatore.

Cosa propone Moveo?

Il prodotto sviluppato da questa azienda, che si sviluppa tra Padova e Boston, propone un dispositivo meccanico che aiuta le persone a camminare, rivolgendosi in primo luogo come funzionale per chi ha dei problemi motori. Il suo funzionamento è estremamente semplice: esso consiste in una sorta di cintura che tramite l’ausilio di particolari molle elastiche permette di assistere il movimento; gli elementi elastici di cui è dotato si allungano e si accorciano durante il movimento aiutando così il movimento stesso. E non è finita qui, il dispositivo immagazzina energia mentre si cammina e la restituisce in un’altra fase del ciclo del passo. Ingombrante? Per niente, non supera la dimensione di un pantaloncino.

Il modus operandi di chi ha voluto portare avanti questo processo è la volontà di realizzare un business sociale: realizzare qualcosa che dia allo stesso tempo profitto economico ma che sia anche sostenibile e importante per il collettivo.

La forza di Exoband (questo è il nome del prototipo) è che non si limita a esprimere solo idealmente questi due concetti, riesce invece a darne una prova tangibile, non fermandosi alla frase “abbiamo creato qualcosa che fa stare meglio le persone” va a dare anche l’elemento che effettivamente permette di renderlo realizzabile, ossia un prezzo accessibile per quasi tutti.

A maggior ragione, il tratto che li distingue rispetto ad altri competitors (più all’estero che in Italia) è che sono riusciti a realizzare un dispositivo che non presenta nessuna componente elettronica perché prevede un funzionamento prettamente meccanico e questo garantisce di conseguenza un abbassamento di prezzo e una maggiore “leggerezza” in termini di utilizzabilità.

Una sfida anche per il territorio

Ma cosa ha spinto questo team ha realizzare la propria idea a Padova? È chiaro che un prototipo di prodotto di questo tipo non ha idealmente limiti di territorio, ma Moveo ha scelto di partire proprio da Padova. La ragione sta nel fatto che, come ci racconta il fondatore, sebbena  l’italia non sia allo stesso livello  di innovazione di altri paesi, Stati Uniti in primis, c’è la volontà di realizzare qualcosa nel proprio territorio originario, che è comunque pieno di opportunità e ricco di risorse umane molto preparate, costituendo così una sfida molto stimolante.

L’eccellenza del reparto medicale italiano fa il resto, infatti le collaborazioni e il supporto del territorio sono ovviamente una condizione sine qua non per la realizzazione di un progetto cosi interessante ma allo stesso tempo dispendioso.

Grazie a Moveo molti saranno in grado, nonostante la maggior parte dei problemi motori non solo di camminare, ma anche di fare sport, in maniera semplice e funzionale.

 

Dopo svariati test e studi clinici conclusi positivamente e diffusi tramite social network (www.facebook.com/moveowalks) i consensi crescono sempre di più e l’azienda ha ricevuto anche un importante riconoscimento raggiungendo il secondo posto del prestigioso concorso per piccole e medie imprese italiane “Gaetano Marzotto”.

Al momento l’azienda sta cercando investimenti per aumentare la produzione e avere un ingresso maggiore nel mercato. Per cercare di accelerare ulteriormente lo sviluppo, l’azienda sta preparando una campagna di crowdfunding da lanciare sul portale di Kickstarter, al fine di raggiungere quanti più utenti possibili.